Come Spiare su WhatsApp Senza Essere Scoperti

La maggior parte dei genitori si dice preoccupata per la sicurezza dei figli quando si trovano davanti al monitor del cellulare. Inutile negarlo: la rete è un ambiente insidioso e cela rischi e pericoli di ogni genere. Le piattaforme di instant messaging, come WhatsApp, celano minacce da non sottovalutare. I genitori forse pensano che i figli le usino per parlare con amici, parenti e compagni di scuola, ma in realtà i giovani e giovanissimi molto spesso chattano con perfetti sconosciuti incontrati sui social e accedono a gruppi popolati da centinaia di persone, tra cui potrebbero nascondersi cybercriminali, scammer, false identità e pedofili. 

Ottenere l’accesso remoto al telefono dei figli e controllare in ogni momento con chi stanno chattando è indispensabile per proteggerli dalle insidie della rete e salvaguardare la loro sicurezza online. Ecco una mini-guida su come controllare Whatsapp a distanza e tutelare i propri figli su internet.

Come spiare su WhatsApp da remoto

Il modo più efficace per tenere sotto controllo l’attività in rete dei figli è ricorrere all’uso di appositi programmi per il controllo parentale, come mSpy, leader nel settore degli strumenti di family tracking. Si tratta di un software messo a punto specificatamente per consentire ai genitori di accedere alle conversazioni sulle app di messaggistica istantanea ed effettuare un monitoraggio a tutto tondo dell’attività telefonica e online.

Non si tratta né di essere hacker o investigatori privati, né tantomeno di violare la privacy dei propri figli, ma di svolgere il proprio ruolo di genitori, che include il dovere di controllo, vigilanza e tutela.

Se vi dovesse capitare di notare attività sospette su WhatsApp, insistenti attenzioni da parte di perfetti sconosciuti, conversazioni con persone non di vostra conoscenza, messaggi ingiuriosi, minacce o scambi di foto o video con espliciti riferimenti sessuali, intervenite senza esitazione, chiedete immediatamente spiegazioni e, se necessario, rivolgetevi alle forze dell’ordine.